ULTRA TOUR MONTE ROSA 160 KM 10.000 M D+

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ULTRA TOUR MONTE ROSA 160 KM 10.000 M D+

di Marco Vendramel

Ultra Tour Monte Rosa

In Svizzera le piante parlano…Ma non solo. Hanno facce, mani, gambe. E così anche i sassi del bosco.
Adesso che ci penso non solo in Svizzera. Tutto è cominciato dal passo del Turlo…


Vuoi vedere che mi sto immaginando tutto? Che è solo frutto della mia mente già poco stabile e ora in preda alla stanchezza e alla crisi più nera?Ho già visto una lucertola enorme travestita da radice, un pesce tipo luccio con tanto di denti, anche lui camuffato da radice. E poi cavalieri, contadini, cowboy, astronauti.
Cazzo, adesso anche i sassi ci si mettono. Non bastava che mi facessero inciampare. Hanno sorrisi beffardi, smile ed emoticon varie.
Dovrei concentrarmi di più sulla corsa, ma un uomo primitivo prima e ora una pin up mi stanno chiedendo se ho da accendere.
No, non fumo, sarebbe un disastro, sapete sono un atleta.
La pin up ride sguaiata, si gira e chiama una dama dell’800, insieme entrano in una grotta dove dall’insegna lampeggiante esterna leggo che hanno oltre 100 tipi di birre alla spina.
Ripeto le tabelline al contrario, sono concentrato. Ma un sasso mi addenta la caviglia e urlo per il dolore. Lo stacco a fatica, lo guardo dritto in faccia, vorrei lanciarlo lontano e invece inizio un dialogo con lui sulla cortesia verso i camminatori e i corridori, che comunque non sto sporcando il sentiero che ho il passo leggero eccetera eccetera. Sembra convincersi, sorride mi sputa in faccia mi morde un dito e scappa.
Possibile che gli altri non si accorgano di questo strano mondo che stiamo attraversando di corsa? Entro in una tenda del ristoro, o almeno dovrebbe essere. E’ un tepee, e gli indiani all’interno sono intenti a fumare un calumet della pace. Si alzano mi offrono acqua e radici bollite e uno di loro mi chiede se voglio in moglie sua figlia. Bevo, mangio le radici, mi asciugo il sudore con le foglie di un albero e riparto con al collo una collana di perle colorate.
Inizia a sorgere il sole e forse con esso spariranno queste allucinazioni. Si, me ne da conferma Elvis Presley che seduto su un ramo mi canta “fallin in love with you”. Meno male non ne potevo più. Mi sembrava di essere in un sogno chimico.
I due lupi che mi seguono da ore si fermano si alzano sulle zampe posteriori mi battono il cinque e scompaiono nel bosco.
Sole! Vedo un altro concorrente avanti a me, lo raggiungo per farmi coraggio e avere compagnia, si volta e ha il muso di un riccio….Non ce la faccio più.
Ultimo ristoro, gestito da pirati con tanto di teschi sui cappelli. Scambio con loro il mio zainetto per un paio di dobloni d’oro, bevo un po’ di rhum e riparto.
Arrivo, lo speaker canta sull’aria dell’Aida il mio nome e tutte le volpi presenti applaudono. Chiudo gli occhi, vorrei riaprirli e trovarmi a Grachen sotto lo striscione “finisher”, li riapro e invece sono attorniato da tanti omini blu che cantano felici. Vaffanculo, mi metto in cerchio con loro e canto ridendo come un matto!


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